Da piccolo avevo tonnellate di soldatini Atlantic HO, soldati d'Italia. Diventando adolescente, intorno al '76 ho smesso di giocarci, preso da altri interessi piu' da grande: la musica, le ragazze, la politica che allora era importante nelle scuole, e per 20 anni non ci ho piu' pensato, scomparvero dai miei pensieri. Grazie a internet (diciamolo, anche se ci vuol coraggio), un certo giorno dell'anno 2000 surfando e' apparsa l'immagine di una scatola atlantic. Di colpo si scatena un flusso di pensieri - il torrente di coscienza come lo chiama Joyce - e di ricordi, come se si fosse accesa una televisione-macchina del tempo. Al tavolo di cucina, una mattina luminosa di sole, a montare il mortaio dei Bersaglieri d'Italia 9001. Non riuscivo: ho chiesto alla mia mamma, morta di infarto nel '98, che li' accanto cucinava, di aiutarmi. Un'altra volta, scena molto simile, fissare i piolini/basi/alghe dei Sommozzatori d'Italia 9006 al relativo sommozzatore: non riuscimmo allora, come non riuscii mai in seguito: e' dimostrato, senza colla, in scala HO, non stanno attaccati. Ricordo il tappeto del salotto pieno di soldatini e carri (leopard, M113, obice semovente e boeing vertol), un vero esercito e mio nonno Giovanni, che fece la guerra d'africa come motorista d'aviazione e mori' anche lui d'infarto nel '84, che giocava con me anche se gli atlantic non gli piacevano molto, erano troppo moderni per lui, diceva anche che l'aereoplano Macchi era sbagliato e mi regalo' di conseguenza un gigantesco Stukas in kit 1/24 o 1/18 che montammo e pittammo insieme.
Che potenza i soldatini atlantic! Non per quello che furono, ma per i ricordi che riescono a generare, sono per me preziosissimi.